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GIUNTA IN PIAZZA

Tre ore di intenso dibattito con i cittadini, ha caratterizzato l’incontro “ Giunta in Piazza”, che ha visto, ancora una volta, protagonista, nell’anfiteatro dell’Ariella, il sindaco Antonio Barile e gli assessori della sua giunta per fare il bilancio di un periodo determinato del governo cittadino. Il sindaco Barile( nella foto) ha parlato dell’aumento dei tributi conseguenza di un minore trasferimento da parte dello Stato di 900 mila euro, che ha costretto la giunta a proporre in consiglio comunale, un aumento dell’Irpef dallo 0,4% allo 0,8%, mentre per l’IMU si terrà conto degli emigrati all’estero che, saranno considerati residenti e, dunque, proprietari di prima casa, per cui avranno diritto agli sgravi che prevede  la legge: 200 euro di detrazione, più 50 per ogni figlio a carico minore di 26 anni. “Provvedimento questo – ha detto il sindaco Barile – che andrà a registrare nelle casse del Comune in minore introito di 700 mila euro, ma lo facciamo per rispetto dei nostri emigrati”. Poi il dibattito è andato avanti fino all’una di notte, sciorinando dati e numeri riguardanti il bilancio di previsione, che entro la fine del mese dovrà essere approvato dal Consiglio comunale. Secondo il primo cittadino, tra risparmi, debiti e un impegno notevole, quest’anno il Comune di San Giovanni in Fiore raggiungerà certamente il pareggio, anche se si dovranno vendere alcuni immobili ormai non più utilizzati a beneficio della comunità. Quindi, Barile, poi ha mosso critiche all’operato della Maggioli, la società di Sant’Arcangelo di Romagna, incaricata fino a qualche anno fa della riscossione dei tributi comunali, che a suo dire “non avrebbe prodotto quasi nulla, ma appena avremo organizzato la macchina comunale – ha detto – speriamo di ripristinare la legalità anche in questo settore dei tributi, dove in tanti cercano di non pagare il dovuto”.  Insomma, lotta agli evasori dell’ex ICI, a quanti non pagano il canone dell’acqua e a quanti non risultano iscritti nei ruoli della nettezza urbana e della depurazione delle acque. “Saranno provvedimenti impopolari – ha detto Barile – ma San Giovanni in Fiore non può essere considerato ancora il paese di Bengodi.” Quindi la parola è passata agli assessori Battista Benincasa, Giovanni Iaquinta e Pietro Tiano e al presidente del Consiglio comunale, Luigi Astorino, che hanno risposto ai giornalisti, ma anche al pubblico presente, su argomenti scottanti come la vertenza del Palasport, caratterizzata da un conflitto di competenze tra Comune e Provincia che vede chiuso un costoso manufatto che potrebbe,  essere, invece, messo al servizio degli sportivi locali; la ripresa dei lavori di restauro dell’Abbazia Florense, al centro di un assurdo contenzioso tra Comune e impresa aggiudicataria dell’appalto con il rischio di perdere i finanziamenti; l’ammodernamento e messa in sicurezza degli impianti di risalita di Lorica (Questi ultimi però ricadenti nel comune di Serra Pedace), l’avvio della raccolta differenziata sia pure al 20%, nonché la situazione dell’Ospedale che, incluso tra gli ospedali di montagna, deve poter garantire la piana efficienza nella cura della salute dei cittadini. “Diversamente – si è detto – non avremo alcun indugio a protestare contro la Regione Calabria”. Ancora chiarimenti sulla soppressione del Distaccamento dei vigili del fuoco e sul Piano attuativo della Protezione civile e sugli atti intimidatorie diretti alla persona del sindaco. Non sono mancati dissensi da parte del pubblico,  specie quando il titolare di un blog cittadino, ha polemizzato con l’ assessore Iaquinta, costringendo il sindaco a fare alcune  precisazioni, che non hanno convinto però l’interrogante.