Archive for novembre, 2012

ALARICO E’ SEPOLTO NEL BUSENTO

Ci spiace dover entrare in conflitto con personaggi di elevatura internazionale. Ma la storia non può essere travisata solo perché ad affermare certe “diavolerie” sia una docente universitaria, nella fattispecie Christine  McKee, dell’University International of South Mexico, la quale ha l’audacia di affermare che uno dei due scheletri rinvenuti nelle adiacenze della Chiesa di Santa Maria delle Grazie potrebbe appartenere addirittura ad Alarico, re dei Visigoti, poiché “quel luogo è chiaramente indicato nell’Apocalisse di Sofonia”.  Alarico, come sanno perfino i ragazzi delle elementari, morì a Cosenza nel 410 d.C., quando il nostro territorio era ancora una “selva oscura” impenetrabile perfino per un esercito barbaro. La storia parla di Alarico, primo re barbaro che aveva osato assalire e saccheggiare Roma. Carico del bottino, egli aveva proseguito poi con le sue orde verso la Calabria con l’intenzione di passare in Africa; ma giunto a Cosenza era morto d’improvviso, colpito dalla malaria. Il dolore dei suoi uomini fu grande. Per dare degna sepoltura al loro re, essi decisero di deviare le acque del Busento e di scavare la tomba nel greto del fiume. Così, rivestita di armi preziose, la salma di Alarico venne deposta là sotto e circondata da tutti i tesori sottratti a Roma. La lugubre cerimonia venne effettuata di notte al lume delle torce, in modo che nessun estraneo potesse in seguito scoprire il luogo della tomba. Poi colmata la fossa, i Visigoti convogliarono il Busento nel suo antico letto. “Cantò allora un coro d’uomini:/ Dormi o Re, nella tua gloria!/ Man romana mai non vìoli/ la tua tomba e la memoria”, come cantò il poeta tedesco August von Platen (1796-1835), tradotto da Giosuè Carducci. Noi siamo, invece, convinti, che gli scheletri rinvenuti all’esterno della Chiesa Madre, non appartengono certamente ai dignitari ecclesiastici, che trovavano, invece, solitamente sepoltura nelle navate laterali del tempio, ma semmai a quei “briganti” che nel 1800 venivano giustiziati in piazza e poi trascinati per una decina di metri nella fossa comune dove, infatti, sono stati rinvenuti più di uno scheletro. A conforto della nostra tesi il fatto che entrambi gli scheletri (e non si è andati in profondità) erano privo di testa, come erano solito giustiziare i fuorilegge. Perciò evitiamo altre “bufale”, perché una basta e soverchia (quella di Obama che avrebbe citato Gioacchino nel corso della sua campagna elettorale); due sarebbe troppo!