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ORGANIZZAZIONI SINDACALI E ASSOCIAZIONI VARIE IMPEGNATE A DIFENDERE L’OSPEDALE SANGIOVANNESE

UN PRESIDIO OSPEDALIERE CHE POTREBBE TORNARE A DARE TRANQUILLITA’ ANCHE ALLE POPOLAZIONI DELL’ALTO CROTONESE CHE IN PASSATO HANNO FATTO RIFERIMENTO AL NOSOCOMIO SILANO

Le OO. SS. CGIL, CISL, UIL e le Associazioni AISM, ADIFA, AVIS e Legambiente Sila riflettendo sul percorso intrapreso da mesi a difesa dei Livelli essenziali della salute pubblica, per il nostro territorio, hanno inteso sin dall’inizio, con lo stesso impegno e la convinzione di poter riattivare la voglia della cittadinanza attiva, anche in sinergia con le Istituzioni locali, al fine di poter condurre una battaglia condivisa, soprattutto partendo dalla semplice considerazione di non avere “grandi pretese” ma traguardi possibili e soluzioni anche semplici. La vicenda del laboratorio di analisi è la prova provata. Le OO.SS. e le associazioni,  hanno  prodotto in questi giorni, attraverso il coinvolgimento degli organismi sindacali aziendali del nostro territorio, una piattaforma concreta e credibile da sottoporre  alle OO.SS. omonime provinciali, perché si possa aprire una trattativa seria con la Direzione Aziendale della nostra ASP, consapevoli che la complessità dei problemi e le criticità da tempo presenti sia al Presidio Ospedaliero che per i Servizi territoriali, per molti aspetti, abbiano bisogno di una maggiore consapevolezza, responsabilità e giusta riorganizzazione del personale e dei Servizi. “Queste considerazioni,  – é stato sottolineato – sono state il nostro percorso e l’impegno che ha determinato la voglia per stare insieme e continueranno a rappresentare il collante per non abbandonare la lotta permanente. Per essere propositivi e partendo dal Piano Regionale già approvato, che pur considerandoci “Zona disagiata” come per altre realtà della Calabria, non ci ha trattati in eguale modo, in termini di Servizi e attività varie che vogliamo rivendicare come diritto alla pari dignità della salute. Concretamente intendiamo sottoporre alla attenzione del sindacato provinciale quanto segue: 1. Innanzitutto chiediamo che non si proceda a nessun tipo di spostamento di Servizi e /o attività che possano inficiare altre attività o servizi che andrebbero concordati e/o almeno condivisi con le parti sociali come previsto;  2. L’elisuperficie tanto conclamata sia effettivamente un servizio concreto; 3. Sia ripristinato il reparto di Medicina, attraverso i 20 posti letto, per dare risposte a quei cittadini oggi costretti a recarsi ovunque, e che inizino immediatamente i lavori di adeguamento del reparto stesso; 4. Acquisto e collocazione in Ospedale di un Totem uso pagamento e registrazione impegnative come supporto utile al CUP; 5. Ripristino attività Servizio CUP in Ospedale, con almeno 2 operatori, senza costi aggiuntivi per l’Ente; 6. Riorganizzazione organica del Pronto Soccorso, istituendo dei posti OBI;  7. Risolvere problema carenza personale Lab. Analisi, 1 infermiere, 2 amministrativi e 1 dirigente medico; 8. Radiologia, aggiungere 1 dirigente medico e 1 amministrativo;  9. Anestesia, 1 anestesista; 10. Servizio di Cardiologi H12, tenendo in considerazione dall’alta incidenza delle patologie cardiache presenti nel territorio; 11. Servizio di Gastroenterologia; 12. Servizio di Ecografia; 13. Servizio di Ortopedia, come presidio utile per un comune di montagna e garanzia di servizio e sicurezza, necessario anche per il turismo sia estivo che invernale; 14. Servizio Dialisi H12 con aggiunta di 1 dirigente medico, per poter garantire anche un Servizio Organico di Dialisi Vacanze, per tanti pazienti che ne avrebbero voglia e necessità; 15. Ambulatori Specialistici: ripristino ore venute meno e riattivazione branche Fisiatra, Dermatologia, Neurologo, Pneumologo; 16. Servizio Salute Mentale, manca Psicologo, 2 infermieri, 1 Psichiatra e 1 assistente sociale; 16. Consultorio Familiare, aumento ore ginecologo/ga; 17. Servizio ADI, H12, 6 giorni a settimana e completamento Pianta Organica. Riattivazione 10 posti del Reparto di lungodegenza poiché il reparto è già da anni completato e non è affatto giustificato uno smantellamento di esso”. Il presidio ospedaliero di San Giovanni in Fiore al tempo in cui erano in vigore le cosiddette Unità sanitarie locali (Usl 13) aveva competenze sui paesi dell’Alto Crotonese: Savelli, Castelsilano, Cerenzia, Caccuri, Belvedere Spinello con una popolazione complessiva di circa 30 abitanti. Cosa che si potrebbe  tornare ad attivare, con l’aggiunta anche del Comune di Cotronei, in considerazione soprattutto che i comuni suddetti gravitavano sia per la Sanita, che per la Scuola ed il Commercio nel grosso centro silano. Basterebbe tenere conto della storia che é maestra di vita, anche in questo settore.