L’ULTIMO LIBRO DI SAVERIO BASILE “CORSIVI DAL 2009 AL 2022″

EDITO DA PUBBLISFERA E DESTINATO AGLI ABBONATI SOSTENITORI DEL GIORNALE

di Antonio Cerminara

Un libro che profuma due volte di carta: quella delle pagine di cui è costituito – precisamente 270 – e quelle del giornale da cui sono estratti i commenti che danno il titolo al volume uscito per i tipi di Pubblisfera Edizioni: ‘Corsivi dal 2009 al 2022’. Anzi, pensandoci bene, c’è un terzo motivo che evoca il profumo della carta: la firma dell’autore di questo libro: Saverio Basile, direttore del Nuovo Corriere della Sila periodico che proprio con la carta stampata ha costruito un ‘ponte’. E’ quello che collega stabilmente San Giovanni in Fiore e la vasta comunità originaria del popoloso centro silano, sparsa praticamente in tutti i continenti. Proprio grazie a questo periodico è come se i sangiovannesi emigrati abitassero nelle case che circondano l’Abbazia florense, dove ricordi, memorie e occhi pieni di nostalgia convergono da ogni angolo del mondo. Questa missione alla quale Saverio Basile dedica le sue forze evoca un altro elemento basilare dell’informazione: quell’inchiostro che al riflessivo contatto con la carta diventa giornalismo. E un giornalismo pure di qualità. Perché è un giornalismo che, nel caso di Saverio Basile, ha radici profonde e si nutre di un’esperienza lunghissima e prestigiosa. Sicché i Corsivi del direttore Saverio Basile acquistano un valore grandissimo perché frutto di un laboratorio editoriale che li fa somigliare a vestiti su misura, curati e firmati dalle più prestigiose sartorie dei maestri della moda. È questa la sensazione netta che si ricava scorrendo la raccolta di commenti del direttore Saverio Basile che, con penna fine, osservazione acuta e abilità professionale da par suo, ‘cuce’ su ogni situazione che passi alla sua attenzione le parole e le valutazioni più giuste ed oculate. Dietro ci sono la preparazione e l’esperienza, sì, ma soprattutto una vocazione mai scalfita e quindi perennemente giovanile che quindi meraviglia, stupisce e incanta. Un maestro del giornalismo, Saverio Basile, in grado di fare scuola ed ergersi a modello di riferimento soprattutto per i giovani che intendono avvicinarsi al mestiere più bello del mondo. Con un piglio che racchiude un altro suo grande merito: saper cavalcare l’onda delle profonde trasformazioni che il giornalismo ha subìto da quando lui ha cominciato a fare il cronista, tanto che la voglia di raccontare gli fa padroneggiare tutti gli strumenti necessari per raggiungere chi legge, dalla macchina da scrivere ai computer con cui oltre che digitare gli articoli si impagina. A tutto ci si abitua pur di informare, quello che lui scrupolosamente va registrando, da un lato, ciò che avviene a San Giovanni in Fiore e nel vasto territorio silano e, dall’altro, esternando il punto di vista dell’osservatore che non fa sconti alla politica, che mette in luce quello che non va, che sa punzecchiare e graffiare quando è necessario farlo, che ha il coraggio di scrivere quello che gli altri pensano. Lo fa con linguaggio efficace, elegante e incalzante al servizio esclusivo della comunità e, soprattutto, con la consapevolezza e l’orgoglio che la dimensione dell’informazione locale della quale egli va fiero, merita e pretende tutto l’impegno possibile. Ad iniziare, appunto, dal rispetto della netta separazione dei fatti dalle opinioni: una regola che non ammette deroghe. Che ci si rivolga ad una platea nazionale o locale poco importa. Importa invece la serietà di un’informazione ‘certificata’ – l’esatto contrario della inattendibile paccottiglia di ‘news’ che impazza sulla rete – e, quindi, di assoluto valore. E proprio questa verità spinge Saverio Basile a scrivere in un suo corsivo un pensiero che avrebbe certamente condiviso il fondatore de Il Crotonese, Domenico Napolitano: “un giornale non si regala  perché è frutto di un lavoro intellettuale e materiale prestato da diverse persone” che ben vale, e come se lo vale, nel caso del Nuovo Corriere della Sila, solo ‘un euro al mese’. Una orgogliosa rivendicazione di qualità degna di un qualche corrispettivo, in questo caso assolutamente simbolico. Un corrispettivo che fa sentire liberi perché frutto di una scelta altrettanto libera e di quel buonsenso che fa scrivere sulla buona vecchia carta – ecco di nuovo la carta – notizie verificate e pensieri e parole solo dopo averli ben ponderati.

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