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IMPEGNARSI A FRONTEGGIARE L’ESIGENZA SOCIALE

di Francesco Capocasale

Quanto è successo, in Italia, in questi ultimi giorni, dopo il recente Decreto Governativo, è indicativo di un profondo malessere sociale che riguarda il nostro paese da Nord a Sud, speriamo, soltanto, che non sia l’inizio d’una vera rivolta e di una più larga protesta dagli esiti imprevedibili sul piano della tenuta democratica. Certo che sin dall’inizio dell’emergenza covid, all’epoca del primo lochdown, segnali di un fuoco che covava sotto la cenere esistevano già, si avvertiva, infatti, la percezione di un serio, grave disagio sociale. Oggi la situazione è diventata più complessa, la tensione è notevolmente aumentata, ed occorre intervenire subito senza se e senza ma, con decisa risolutezza anche in considerazione che la “pazienza civile” come, purtroppo, accaduto, si sta esaurendo, e tutto sarà ingovernabile. Non sappiamo se ci vorrà – come era scritto a Napoli, su uno degli striscioni esposti dai manifestanti. il “reddito di salute” o che la “crisi la paghino i ricchi”, certo è che occorrono, con immediatezza, provvedimenti seri e concreti ed adeguati da parte del Governo Centrale e a seguire da parte delle Regioni. A volte sembra che, quanto scritto  nei manifesti diffusi durante le recenti proteste sia, purtroppo, vero: “terrorizzare per comandare meglio”, ovvero esasperare, oltre le pur opportune raccomandazioni scientifiche, la paura del covid, pure concreta e quindi da arginare, senza compiere poi  azioni in grado di garantire pace sociale e serenità economica, sia pure limitata da emergenze antiche che la crisi ha acuito rendendole drammatiche. Verrebbe quasi da domandare al Presidente Conte e ai suoi Ministri quanto scriveva Sant Exupèry: “non chiedo miracoli ma solo la forza per affrontare il quotidiano”, forse è solo questo quanto chiedono gli Italiani. In questo contesto drammatico, torna attuale il pensiero di Sant’Agostino “il superfluo è il necessario per quanti hanno bisogno”; la lettura sociologica, anche sotto il profilo economico/finanziario della crisi attuale risiede, a nostro parere, in quest’ottica sia teorica che pratica ed operativa attraverso un’azione di governo precisa e positiva.E’ necessario, Presidente Conte, oltre la “misura del pane” per dirla con Don Milani, esperto conoscitore delle diseguaglianze sociali, andare oltre i provvedimenti adottati per il sostegno alle famiglie e al  sistema produttivo del nostro paese, pure apprezzabili se rapidi nell’attuazione e fornendo,come Governanti Nazionali ed anche Regionali, buoni esempi, in termini di sobrietà ed avendo rispetto per i  disagi  vissuti dagli Italiani in questo periodo. Presidente Conte non tutti siamo eguali e non “tutti siamo nella stessa barca”, le diseguaglianze sono aumentate e la crisi – covid le ha rese più marcate. Rispetto a questo contesto è veramente necessaria una svolta in termini di efficienza ed efficacia ed anche di credibilità con iniziative governative in grado di fronteggiare l’emergenza sociale ed economica.