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UN 118 DA RIMODULARE

I cittadini di San Giovanni in Fiore sono stufi di come vanno le cose  al 118: ambulanze senza medici a bordo, parabrezzi gelati dal freddo, troppi infermieri in malattia e tante altre mancanze che rendeno un servizio essenziale, non rispondente all’esigenze dell’utenza, che spesso deve noleggiare un ambulanza per poter raggiungere l’ospedale  più vicino per casi urgenti. Perciò per una serie di motivi hanno accolto con sollievo la presa di posizione del sindaco Rosaria Succurro che ha detto a chiare lettere che a queste condizioni é difficile dare risposte alla povera gente che non ha un auto, un medico amico da accompagnare il proprio congiunto ecc. E, intanto, si continua a “protestare” a spese dei cittadini. «Basta con i silenzi, l’immobilismo e le decisioni incomprensibili dell’Asp di Cosenza». sostiene la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che con un’ordinanza contingibile e urgente, dettata da uno stato di emergenza sanitaria, ha disposto il rientro immediato nella locale postazione del 118 «di tutto il personale trasferito a far data dal 17 Marzo 2022; l’invio nel Pronto soccorso di San Giovanni in Fiore, da parte della stessa Azienda sanitaria, di almeno cinque medici già impegnati nell’emergenza Covid, anche in Usca, per garantire i turni fino al rientro del personale medico al momento assente per malattia; il divieto di ferie per il personale della Pet 118 e del Pronto soccorso; il trasferimento nel locale Pronto soccorso di medici, aventi i requisiti specifici, ad oggi in servizio presso la sede distrettuale cittadina». «Sono stata costretta – spiega la sindaca Succurro – a quest’atto di forza, visto che come amministrazione comunale avevamo rappresentato da tanto tempo situazioni insostenibili alla direzione generale dell’Asp di Cosenza, senza ricevere risposte. Da forme di autogestione del 118, in cui per causa di conflitti interni l’Asp ha dovuto chiamare ambulanze private, alla chiusura dell’appena riaperta Chirurgia per l’utilizzo dei chirurghi in Pronto soccorso, ho assistito a un’escalation di problemi e rischi senza interventi risolutivi da parte dei vertici aziendali, che hanno ignorato le nostre comunicazioni, trasmesse anche alla Procura della Repubblica». «Il sindaco – conclude Succurro – rappresenta i suoi cittadini e agisce per tutelarne gli interessi. Nell’indifferenza dell’Asp, che avevo già avvertito tramite l’assessore comunale alla Salute, Claudia Loria, ho ritenuto doveroso determinarmi come massima autorità sanitaria del territorio».