LA DISCARICA DELLA VERGOGNA

Con riferimento alla riapertura della discarica del Vetrano, in agro del comune di San Giovanni in Fiore e al confine con quello di Caccuri, entrambi i sindaci Giuseppe Belcastro e Marianna Caligiuri confermano la volontà congiunta e ferma di non consentire, in modo alcuno, l’ulteriore utilizzazione del sito. Come già ampiamente chiarito a seguito dell’emissione, intervenuta inaudita altera parte, dell’ordinanza della Regione Calabria n. 14 del 20 marzo 2020. I due comuni, infatti, non hanno alcuna intenzione di modificare la richiesta reiterata più volte, finalizzata alla chiusura definitiva del sito ed alla sua, consequenziale, bonifica. Pertanto ritengono non condividibile l’ordinanza regionale richiamata, nella  parte in cui prevede, ferma la premessa testuale che “il Consorzio Valle Crati presenti all’autorità competente, in via d’urgenza e comunque entro il 10.04.2020, il progetto complessivo del sopralzo del lotto 1 della discarica di San Giovanni in Fiore loc. Vetrano, completo della documentazione necessaria ai fini dell’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio; che comprenda anche il ripristino ambientale dell’intera area adibita a discarica; che esaurita la volumetria di cui al punto 1, ovvero la durata massima fissata, qualora non intervenga l’autorizzazione all’esercizio del più ampio progetto di sopralzo del lotto 1 della discarica di San Giovanni in Fiore, il Consorzio Valle Crati debba opportunamente provvedere alle operazioni di chiusura e post gestione previste dal D.lgs. 36/03, presentando all’uopo apposito progetto all’autorità competente per i provvedimenti di competenza”. Entrambi i sindaci, non vogliono assolutamente che sia presa in considerazione la possibilità di alcuna autorizzazione all’esercizio del più ampio progetto di sopralzo, nella consapevolezza, che ciò determinerebbe un intollerabile prolungamento della vita dell’impianto. “Si ritiene, senza timore di smentita  - sostengono Belcastro e Caligiuri – che, questo territorio, abbia già ampiamente pagato, in termini ambientali ed assolto  ogni possibile obbligo e si rimane fiduciosi sugli esiti positivi del confronto iniziato  con l’assessore regionale all’ambiente, che ha manifestato grande apertura verso le richieste della comunità e uno spirito profondamente collaborativo con le istituzioni rappresentative delle stesse”. Il tutto in assoluta armonia con l’intento, da sempre perseguito,  delle amministrazioni comunali di essere coinvolte nelle scelte che dovranno, necessariamente, determinare la più volte enunciata chiusura dell’impianto.