Archive for the ‘Senza categoria’ Category

PREMIO COMMONWEALTH PER ANNA PALETTA ZURZOLO

Alla scrittrice di origine sangiovannese Anna Paletta Zurzolo, è stato conferito il Premio Commonwealth per il libro “Pane, vino e Angeli” pubblicato in Italia da Rubbettino. Anna Paletta è nata a San Giovanni in Fiore nel 1950 ed è una tipica esponente dell’emigrazione calabrese in Canadà, che tra il 1951 e il 1961 crebbe da 50 mila a 400 mila unità. In questo libro, l’autrice racconta di quando lasciò il suo paese, San Giovanni in Fiore, all’età di 14 anni per raggiungere il padre a Winnipeg. Nel nuovo paese, Anna conservò intatti per molti anni “nella stanza della mente collegata al cuore” i primi ricordi della sua vita, finché essi non sgorgarono nitidi nella scrittura. Un intreccio di storie incastrate come un mosaico nel quale si anima la vita di un paese calabrese a cavallo degli anni ’50 e ‘60. Un atto d’amore verso la storia della sua famiglia che, come tante, ha avuto il coraggio di osare, emigrando. La storia di Anna Paletta Zurzolo non è sfuggita al Collettivo nazionale donne della CGIL che ha dedicato alle “Donne migranti italiane di ieri e di oggi” il proprio calendario che certamente “suscita emozioni profonde, – come scrive in premessa Susanna Camusso, segretaria generale della CGIL – perché ci invita a riflettere e ad interrogarci sulle problematiche che l’emigrazione pone al nostro paese e all’umanità in generale”. Mentre per Agostino Megale, segretario generale Fisac-CGIL, quanto accadde nel nostro Paese agli inizi del secolo scorso: “Fu un esodo dovuto alla miseria e alla fame quello che spinse milioni di italiani a lasciare il proprio paese”. Il libro di Anna Paletta è stato pubblicato in inglese con il titolo “Bread, Wine & Angels” (Turnstone Press) e in lingua tedesca con il titolo “Der Teufel mag kein Salz (edizione Knaur). Raggiunta per telefono da un nostro redattore, Anna Paletta, si è commossa per l’interessamento dimostrato dai suoi concittadini per questa segnalazione inaspettata. “Spero di poter tornare in Italia – ha detto – per rivedere i luoghi della mia infanzia e per incontrare tante amiche della mia età che ho lasciato con le lacrime agli occhi quella mattina che ho preso il “Postale” per Cosenza, da dove è iniziato il mio viaggio verso il Canada. E poi ho bisogno di dare una ricarica alla mia mente perché ho tante altre cose da ricordare e raccontare”.