MEDICO SANGIOVANNESE ASSOLTO PER NON AVER COMMESSO IL FATTO

Il cosiddetto “Processo sangue infetto” si è concluso in primo grado con due condanne e una assoluzione. Il Tribunale di Cosenza in seduta collegiale presieduta dal giudice Ianni, a latere Granata, ha condannato a due anni di reclusione il dott. Marcello Bossio, difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Franz Caruso e a sette mesi il dott. Osvaldo Perfetti, difeso dall’avvocato Emilio Perfetti. Per entrambi pena sospesa, interdizione temporanea dai pubblici uffici per sei mesi, non menzione nel certificato del casellario giudiziale. Assolto, con formula piena, il dott. Luigi Rizzuto (nella foto), difeso dagli avvocati Francesco Chiaia e Gianluca Bilotta, per non avere commesso il fatto. I fatti risalgono al 2013 quando alcune sacche di sangue, prelevato a donatori sani presso il centro raccolta di San Giovanni in Fiore, furono utilizzate su pazienti ricoverati presso l’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, dove il 4 luglio 2013 a seguito di una trasfusione perse la vita il pensionato Cesare Ruffolo, 79 anni, originario di Rende. Dopo la lunga e articolata discussione i due difensori dell’unico imputato assolto il medico Rizzuto, hanno dimostrato che i Nas quando sono intervenuti non c’era traccia del cosiddetto batterio letale Serratia Marcescens nei locali del centro trasfusioni di San Giovanni in Fiore di conseguenza il problema era a monte. A lettura della sentenza i legali del nostro concittadino hanno dichiarano: «Il Tribunale di Cosenza in autorevole composizione, accogliendo le nostre richieste ha assolto per tutti i capi d’imputazione il nostro assistito, siamo estremamente soddisfatti per aver contribuito con la nostra difesa a far emergere la sua innocenza”. Soddisfazione negli ambienti sanitari del grosso centro silano dove il dott. Luigi Rizzuto è particolarmente stimato, per la sua preparazione professionale, ma soprattutto per la sua grande disponibilità verso i pazienti che fanno capo alle sue prestazioni.

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