BARILE PUNTA A TORNARE A FARE IL SINDACO DI SAN GIOVANNI IN FIORE

Presentata ufficialmente la seconda candidatura a sindaco di San Giovanni in Fiore, dopo quella di Rosaria Succurro. È quella di Antonio Barile, che si presenta da indipendente, malgrado fosse stato sindaco per ben due volte consecutive dal 2010 al 2015 con il simbolo di Forza Italia. Barile è apparso molto motivato, convinto e grintoso: “E’ un dovere farlo” ha detto appena iniziato a parlare. Poi si è lasciato intervistare dai giornalisti: Mario Morrone di “Gazzetta del Sud”, Antonio Mancina del “Quotidiano di Calabria”, Saverio Basile, direttore de “Il nuovo Corriere della Sila” ed Emiliano Morrone, direttore de “La voce di Fiore”. E così è nata una lunga conversazione sui punti cardini che attanagliano ancora questo comune dell’entroterra calabrese, che presenta problemi antichi e irrisolti da anni: lavoro, emigrazione giovanile, ospedale, centro storico, recupero dell’Abbazia Florense, potenziamento del corpo dei vigili urbani, ma soprattutto l’organizzazione della macchina amministrativa, che deve essere portata a livello di perfetta efficienza. Quindi da abile tiratore di spada ha tirato fendente ai compagni di partito che si erano uniti a lui e in corso d’opera ne hanno determinato la “caduta”, mandando in frantumi i sogni di rinascita del paese, mentre degli attuali avversari ha detto chiaramente che “non sono all’altezza dei compiti che un sindaco di un paese come il nostro è chiamato a svolgere ogni giorno e per diverse ore al giorno”.  Antonio Barile sollecitato ad indicare chi dovrebbero essere i suoi elettori, non ha avuto tentennamenti: “Tutti coloro che vogliono bene a questo Paese e non hanno reconditi fini”. Secondo notizie di “corridoio”, a sostegno della candidatura Barile ci dovrebbero essere tre liste civiche che saranno rese note a giorni.

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