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ELETTO IL NUOVO SEGRETARIO DEL PD

E’ UN GIOVANE INGEGNERE INFORMATICO VICINO ALLE POSIZIONI DELL’AVV. LACAVA

Dopo le famigerate primarie dell’agosto 2020 per la scelta del candidato sindaco, sul Pd sangiovannese sembra si sia abbattuta la vendetta di Montezuma. Da quelle primarie non riesce più a riprendersi il partito di Letta, collezionando sconfitte su sconfitte. I democrat sono ridotti ai minimi termini. Nei fatti il partito che è stato il perno della vita democratica del nostro paese negli ultimi 35/40 anni è diventato un soggetto residuale. E non si vede luce in fondo al tunnel. Le beghe (per usare un eufemismo) tra le varie componenti, infatti, continuano senza tregua. Se una parte propone una via d’uscita, l’altra si mette di traverso per impedire qualsiasi tipo di ragionamento che possa portare ad una proposta unitaria. Un Congresso era stato celebrato nella scorsa primavera. La commissione di garanzia, dopo un diluvio di ricorsi, l’ha annullato e il segretario eletto, Salvatore Lammirato, non ha fatto in tempo a sedersi neanche una volta su quella poltrona, perché è stato mandato a casa e il Circolo nuovamente commissariato. Le polemiche al vetriolo non sono mancate. Ci sono stati comunicati di fuoco. Il segretario provinciale nonché commissario cittadino, di cui si ricorda l’unica presenza a San Giovanni in Fiore con la sede del circolo a luci spente, ha chiesto alle varie anime interne di cercare una strada per riappacificare. In verità si era avviata una interlocuzione e sembrava che si potesse celebrare il congresso cittadino, convocato per il 17 dicembre, in un clima diverso. Proprio quando tutto lasciava presagire che si erano gettate le basi per una candidatura unitaria è, nuovamente saltato il banco. Infatti, c’è stata una sola candidatura, quella dell’ingegnere informatico, Lucio Blasucci, presentata dalla componente di Lacava. Quella di Lammirato e quella degli amici di Oliverio non hanno contrapposto nessun loro candidato. I primi pare non siano riusciti a trovare un “volontario”; i secondi hanno sempre detto che in assenza di un candidato unitario si sarebbero astenuti, convinti che nella grave situazione in cui versa il partito a San Giovanni, si poteva ripartire solo con l’impegno unitario delle varie forze politiche all’interno del Pd. Oggi il Congresso si è comunque celebrato. Alla data del 16 dicembre, per come stabilito dalla segreteria regionale, risultano 276 iscritti. Al seggio si sono recati in 127. Praticamente il neo segretario cittadino ha avuto meno del 50% di consensi. Il dato ancora più drammatico e significativo è che rispetto agli iscritti di appena un anno fa, non hanno rinnovato la tessera al Pd oltre 200 iscritti. Infatti in occasione del congresso dello scorso maggio gli iscritti erano circa 386 a cui bisogna aggiungere i nuovi iscritti di questi mesi. Un dato davvero drammatico che dimostra come questo partito che ha fatto la storia della città, è precipitato in una spirale distruttiva e non si vede uno spiraglio di luce. Purtroppo, a pagarne le spese è la comunità sangiovannese priva di una voce importante di opposizione. Al neo segretario cittadino si chiede davvero un ‘miracolo’. Ci riuscirà? Ai posteri l’ardua sentenza!