UN ANNULLO PER RICORDARE L’ARCHEOLOGO GASPARE OLIVERIO

Un annullo speciale è stato predisposto da Poste Italiane, su richiesta del Liceo Artistico di San Giovanni in Fiore, per ricordare il 130° anniversario della nascita di Gaspare Oliverio, archeologo di fama internazionale, alla cui intuizione si attribuiscono rinvenimenti archeologici di importanza mondiale. Gaspare Oliverio era nato nel nostro paese il 5 ottobre 1887. Dopo gli studi universitari e il tirocinio alla Scuola Archeologica, dimorò a lungo ad Atene dove approfondì gli studi di epigrafia greca, sotto il magistero di F. Halbherr e quelli archeologici, collaborando con L. Pernier. Quando il Governo Italiano nel 1914 decise di iniziare una campagna di scavi nella città che la leggenda indicava come nata dagli amori di Apollo con l’ardita figlia del Re dei Lapiti, giunta in Libia su un crocchio aureo, a lui fu affidata una parte notevole nella direzione dei lavori. Le sue relazioni sugli scavi e sui rinvenimenti costituiscono ancora oggi, un patrimonio documentale importante per meglio capire il passato dell’immigrazione magno-greca lungo le sponde del Mediterraneo. Docente di antichità classica a Firenze negli anni ’30 e poi a Roma, nonché accademico dei Lincei, il nostro concittadino, non disgiunse mai il suo interesse dal suo desiderio di scendere sul campo, dove di solito, un buon archeologo si confronta con gli altri. Le sue grandi campagne di scavi hanno interessato, soprattutto, l’Africa Italiana, prima di approdare nella sua Calabria, dove sperava di trovare il tempio di Persefone, nella Piana luminosa di Locri, ricca di vestigie magno-greche. Ma qui bisogna dire non fu fortunato anche se trovò qualcosa di altrettanto suggestivo e precisamente il “Grande Edificio” cioè la Stoà ad U, costituita da una serie di ambienti affiancati, risalenti alla fine del VII secolo a.C., che l’archeologo sangiovannese indicò come “Centocamere”, cioè l’area sacra alla prostituzione. Morì sul campo, a Locri, il giorno dell’Epifania del 1956. Le sue spoglie riposano nel nostro paese, nella cappella di famiglia che i Gasparu hanno eretto all’ingresso del cimitero. In coincidenza dello speciale annullo postale, gli studenti della Sezione stampa del Liceo, guidati dalla preside Angela Audia e dal docente Giovanni Belcastro, hanno allestito tre cartoline raffigurante l’archeologo intento a portare alla luce interessanti reperti archeologici, nonché una pergamena sulla quale è riportato il motto “Res non verba” tanto caro all’archeologo Oliverio.

Saverio Basile

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