E’ TRA I PADRI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

di Saverio Basile

Vi ricordate di Andrea Arcuri il figlio di Antonio e Barbara Laratta, due genitori di origine sangiovannese trasferiti a La Spezia, dove il papà vi giunse come marinaio a bordo della nave da guerra “Andrea Doria”? Ne scrivemmo in un lungo articolo pubblicato a dicembre 2007. Presentammo Andrea come il papà di un nuovo robot, uno di quelle “macchine” munite di intelligenza artificiale che cominciano già a girare nelle nostre case a comando. Ebbene Andrea non si è certo fermato a quel primo robot di inizio secolo, costruito quando aveva appena 25 anni e si era da poco laureato alla Normale di Pisa. Oggi i nostri colleghi del quotidiano on line “Città della Spezia” ci passano una notizia di cui andare orgogliosi come sangiovannesi. Il giovane scienziato Arcuri, che nel frattempo insegna ingegneria del software a Oslo, con un progetto avveneristico sull’intelligenza artificiale e sulla correzione dei bug, ha ottenuto il riconoscimento dall’Entellighènzia Norvegese che gli ha assegnato una borsa di studio di 2 milioni di euro da impiegare per progetti che si sviluppino nell’arco di cinque anni, sempre nell’ambito di questo settore, con lo scopo ben preciso di salvare le aziende dall’incubo informatico degli errori nella scrittura del codice sorgente di un software, di scoprirli e correggerli in modo automatico. Andrea non è certo nuovo a imprese del genere. Tutto iniziò nel 1999 con la vittoria delle Olimpiadi di matematica insieme ai compagni del Liceo scientifico “Pacinotti” di La Spezia e i riconoscimenti si sono accumulati sino a quello ricevuto nei giorni scorsi, preceduto un anno fa da un altro milione di euro assegnato dal governo norvegese per portare avanti lo stesso progetto che intanto gli aveva fruttato il prestigioso premio dall’European Research Council. A collaborare con Andrea Arcuri per lo sviluppo dell’idea progettuale, una ricercatrice cinese e un ricercatore romeno. Nei prossimi mesi egli dovrà procedere ad emettere un nuovo bando per assumere altri sette ricercatori, come prevede la normativa europea, chissà che la sua strada non si incroci con quella di qualche ligure o calabrese, che pure si fanno onore in questi ambiti. A noi piacerebbe, intanto, dare notizia di una breve rimpatriata, per ospitare tutti insieme queste personalità di origine sangiovannese, che si sono fatti onore altrove, per festeggiarli e dimostrare soprattutto che l’emigrazione non è tutta gramigna. Basta pensare ad Andrea Arcuri, ma anche a Luigi Gallo che insegna fisica astronomica e fa ricerca sulla composizione della materia alla St. Mary’s University di Halifax, a Pasquale Santini, avvocato che difende alla Suprema Corte Canadese, all’ammiraglio di squadra Gerard Talarico, comandante delle Scuole della Marina Militare; a Steven Seagal, attore americano figlio di madre sangiovannese; a Joe Manchin III che fu governatore del West Virginia e attualmente membro del Congresso degli Stati Uniti d’America ad Anna Paletta, scrittrice affermata e tanti altri di cui andare fieri come sangiovannesi.

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