DISAGI SULLA SS 107 PER I PENDOLARI CHE UTILIZZANO I MEZZI PUBBLICI

Continuano i disagi per automobilisti e pendolari sulla SS 107

Il viadotto Gangarello interdetto ai mezzi pesanti

Mentre l’Anas lascia il tempo che trova

Continuano i disagi per i passeggeri e gli automobilisti di mezzi pesanti che giornalmente attraversano la superstrada Silana-Crotonese da e per Cosenza, a causa della lentezza dei lavori intrapresi dall’Anas sul viadotto “Gangarello”, in agro del comune di San Pietro in Guarano. Il viadotto è interdetto dal 10 dicembre scorso ai mezzi pesanti (autobus e camion) e di conseguenza il traffico per questi tipi di veicoli è deviato sulla vecchia statale 107 che prevede la scalata di Montescuro, attraverso i tornanti che un tempo entusiasmavano gli appassionati di automobilismo che assistevano alla “Cronoscalata della Sila”, la tradizionale gara automobilistica che richiamava su queste montagne migliaia di appassionati. Oggi questa strada è diventata un autentico calvario per centinaia di pendolari che ogni mattina devono raggiungere, per motivi di lavoro o di studio, il capoluogo dei Bruzi partendo da San Giovanni in Fiore o da Crotone. E non si capisce quanto dureranno ancora questi disagi, che determinano ritardi, mal d’auto e difficoltà di altra natura, anche perché l’Anas finora non ha dimostrato la necessaria risolutezza, per portare a compimento l’opera di ristrutturazione prevista. “Qui non si vede nessuno; – ha detto il dottor Antonio Catalano, stimato funzionario che ogni mattina da San Giovanni raggiunge Cosenza col pullman – tutto tace ed è probabile, che le attese saranno lunghe. Per questa ragione, tenendo conto che siamo ormai a giugno, abbiamo pensato insieme con altri pendolari di chiedere udienza al prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio, perché qui l’immobilismo è totale e l’Anas non dà spiegazioni”. Adesso si spera che la massima autorità del Governo sul territorio chieda con l’autorevolezza che le è consona spiegazioni urgenti e rimedi opportuni perché “adesso davvero è troppo e i disagi sono numerosi e incalcolabili…”. Ed è ancora più triste se si pensa che l’Anas si era impegnata a portare a compimento i lavori entro 60 giorni. Tutto questo mentre a Genova, nei giorni scorsi, in piena emergenza Covid-19 le sirene salutavano la rinascita del ponte Morandi, mentre qui in Sila tutto è ancora fermo al 10 dicembre scorso…

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