CHI VA PIANO, VA SANO E VA LONTANO

UN RALLY RISERVATO AI MOTORINI NON SUPERIORI A 50 cc

di Luigi Basile

Crazy Italian Rally è una “corsa” non competitiva che attraversa l’Italia: si parte da Nord, vicino a Biella, e si deve arrivare al punto più a Sud della nostra penisola, a Pachino, in provincia di Siracusa. La caratteristica fondamentale di questa gara è la tipologia di mezzi che possono partecipare alla corsa: solo cilindrate inferiori o pari a 50 cc. Non importa il numero di ruote, possono essere 2, 3 o 4, l’importante è che non oltrepassino i 50 cc. Una gara certo non competitiva, ma immersa nelle difficoltà offerte da una cilindrata così piccola, e forse poco affidabile, ma anche nelle bellezze del tragitto che è libero. Ogni equipaggio, munito dall’organizzazione di GPS per eventuali emergenze, sceglie il percorso che vuole, l’importante è compiere l’attraversata dell’Italia entro un tempo massimo di 6 giorni e mezzo, perché bisogna arrivare prima del tramonto sulla spiaggia di Portopalo di Capo Passero, nel Comune di Pachino. Non si tratta di un viaggio/gara organizzato, bensì di un’avventura che testa la bontà di tenuta dei mezzi e la resistenza degli equipaggi che li guidano. Quest’anno il Crazy Italian Rally è partito domenica 25 luglio alle 10:00 con arrivo massimo previsto per le 19:30 di sabato 31 luglio, per complessive 150 ore. Tra i partecipanti di quest’anno: 22 equipaggi e 53 concorrenti,) anche la Tiroler Scuderia di Merano, composta da Carlo De Luca e Giulio Giovanazzi, che hanno guidato due “Piaggio Ciao” del 1977, originali e in perfetto stato di conservazione. Carlo è figlio di un sangiovannese ed è molto conosciuto perché arbitro di calcio nazionale, anche se abita e lavora in Alto Adige. Entrambi hanno scelto di fare un percorso costiero, così da non stressare troppo i mezzi, con sosta ad Ameglia (La Spezia), Pescia Romana (Viterbo), Agropoli (Salerno), Mileto (Vibo Valenzia). Non sono mancate le avventure e i piccoli intoppi, come la rottura dei raggi o la perdita di olio, ma sempre risolti con l’assistenza di officine di riparazione presenti sul tragitto. L’intero viaggio di 1.786 km è stato percorso in cinque giorni, con arrivo venerdì 30 luglio prima del tramonto, con un giorno di anticipo con un tempo di 129 ore, 32 minuti e 55 secondi, migliorando di quasi 2 ore il tempo del 2019 fatto registrare da un “Piaggio Ciao” equivalente. Percorrendo le vecchie “statali” e i percorsi lenti, con una velocità di crociera intorno ai 35 km, una velocità “ridicola” rispetto a quelle cui in genere siamo abituati, si vede un’altra Italia e altri paesaggi. Si scopre una Italia minore, ma forse anche più interessante e più genuina.

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