IL GIUDICE RESTITUISCE AL COMUNE I LOCALI ATTIGUI ALL’ABBAZIA FLORENSE

Il Giudice monocratico della II sezione civile del Tribunale di Cosenza, ha emesso ieri la sentenza nella causa che vedeva opposto il Comune di San Giovanni in Fiore alla società ‘San Vincenzo De Paoli’ srl, che gestisce “Villa Florense”, relativamente alla detenzione di una parte dell’archicenobio Florense, esattamente quella che un tempo ha ospitato Municipio, Pretura, nonché Officina e Laboratorio legno dell’ex Scuola di avviamento professionale, meglio conosciuta dal popolo come Ospizio fondato nel 1947 da D. Umberto Altomare e gestito da suor Eleonora Fanizzi, divenuta successivamente una Residenza Sanitaria Assistita gestita dalla società suddetta. Il Giudice ha accolto le tesi difensive del Comune, ordinando il rilascio e la restituzione dell’immobile alla comunità di San Giovanni in Fiore, ovvero al Comune, rappresentato nel procedimento giudiziario dall’avv. Filomena Bafaro, capo dell’Ufficio legale del Municipio silano. Si conclude così dopo undici anni, uno dei più complessi e delicati processi civili pendenti presso il Tribunale di Cosenza, che ha visto come protagonisti il Comune, la Curia Arcivescovile di Cosenza e la Società San Vincenzo de Paoli Srl. “Ringrazio il nostro legale, avv. Filomena Bafaro, – ha detto il sindaco Giuseppe Belcastro – per aver tutelato e difeso le ragioni dell’Ente con pervicacia in una controversia sicuramente non semplice”. Soddisfazioni vengono espresse anche dall’assessore alla cultura, Milena Lopez che pensa di poter trasferire nei nuovi locali in questione il Museo Demologico, la Mostra Saverio Marra  e il Museo degli arredi sacri. “Che saranno a portata di piede dei numerosi turisti che annualmente visitano l’Abbazia”, – ha sottolineato l’assessore Lopez ; mentre per il presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, Riccardo Succurro, si tratta di “una sentenza che restituisce finalmente alla nostra comunità un bene prezioso che aiuterà a capire ancora di più il pensiero di Gioacchino da Fiore e dei gioachimiti”.

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